Editoriale #33

Dunque, di nuovo, e ancora, al lavoro, nel dispositivo cellula della Scuola, che, come un frattale, condensa nei minimi termini il funzionamento della Scuola Una: quattro si scelgono, e uno in più fa da catalizzatore, da agente provocatore del desiderio, del lavoro di gay sçavoir. I cinque componenti del cartel producono, ognuno per proprio conto, ma all’interno di un lavoro comune.

Oggetto sguardo e passaggio all’atto nella contemporaneità

“Agire è strappare all’angoscia la sua certezza. Agire è realizzare un trasferimento di angoscia” (J. Lacan). Filmare, fotografare, pubblicare. Rendere seriale l’evento.Moltiplicarlo in prodotti consumabili per l’Altro del capitalismo, che ingoia e scarta per i successivi.

Passaggio all’atto e l’eternalizzazione del soggetto nella contemporaneità: il caso Yoñlu e la esposizione del suicidio nei social

Vinicius Gageiro Marques, noto su come Yoñlu, era un musicista dilettante che si suicidò nel 2006 all’età di sedici anni. È stato uno dei primi casi di suicidio trasmesso su a Internet in Brasile.
La storia di Vinicius si è resa nota dall’uscita delle sue canzoni su Internet e dall’uscita di due album venduti dalle etichette discografiche Allegro Discos e Luaka Bop, che hanno raccolto il lavoro del giovane e lo hanno pubblicato nel 2007, un anno dopo la sua morte

Per una liturgia dell’Atto o dell’Alleanza generativa

Da anni mi interrogo, per capire come rappresentare quel “rapporto veridico al reale” che Lacan1 aveva trovato così prezioso nell’attività di Wilfred Ruprecht Bion2e John Rickman, suo assistente ed ex analista, durante la II° guerra mondiale. Un lavoro sorprendente, istituzionale ma anche politico, orientato dalla psicoanalisi.

Non agire e il gusto dell’epoca contemporanea

“Agire è strappare all’angoscia la sua certezza” è la citazione che la Presidente Slp legge in una riunione estiva, annunciando l’avvio dei lavori per la prossima Giornata Clinica della Slp. Appena pronunciate queste parole si trasferiscono sul mio quaderno di appunti dedicato allo studio “matto e disperatissimo” – come direbbe Leopardi – del Seminario X. L’angoscia, condiviso dal 2019 con le componenti del Cartello “l’angoscia e le sue declinazioni contemporanee”.