B – cartel
Nell’Atto di fondazione, Jacques Lacan designa il cartello come pilastro del lavoro di Scuola: si lavora in piccolo gruppo, da tre a massimo cinque componenti. Il cartello mette a lavoro a partire dal desiderio dei tre/cinque che si scelgono. Non c’è rapporto piramidale tra i componenti: sono pari. Il sapere che si lavora e si produce non è un sapere dato, pieno, ma è qualcosa da articolare con la propria carne, il proprio desiderio, il proprio rapporto con il sapere (inconscio). Il cartello richiede fatica, l’esplorazione di sentieri non ancora battuti, un tempo lento e un saperci fare con il non tutto. Il lavoro di cartello necessita di un tempo libero e della possibilità di accogliere l’incertezza, l’interrogazione. Il cartello chiede uno sguardo inedito sul sapere.