Questo numero di Cartello si apre con un testo sulla formazione di un cartello costituito per “parlare di infanzia ed adolescenza e delle proprie esperienze cliniche” e che inizia il proprio lavoro prendendo spunto dalla serie televisiva di Luca Guadagnino We are who we are. Come sottolineano gli autori, ad ogni modo, “il bello del cartello è proprio quello: si sa da dove si inizia ma non dove si arriverà…”
In seguito, troverete due brevi testi (in traduzione) su due esperienze di cartello che interrogano la questione del trauma: da un lato, Hélène de la Bouillerie mette a confronto l’attentato sessuale e il trauma, dall’altro Greg Hynds affronta il “posto del desiderio per il soggetto traumatizzato” e il discorso che se ne può fare. Entrambi i testi, essenziali nella loro chiarezza, sono stati scritti in preparazione di ulteriori momenti di scambio con altri, vale a dire di convegni di Scuola. L’elaborazione del lavoro va quindi dal cartello, in pochi, al Convegno, in molti.
Da ultimo vi proponiamo un testo di Carlo Viganò, pubblicato in un vecchio numero di Appunti, in cui l’autorefa una parafrasi del testo di J.-A- Miller Il cartello nel mondo, sottolineando il valore del cartello come organizzazione circolante
Vi invitiamo a creare cartelli e cartelli-lampo (della durata massima di 3 mesi), anche online, per lavorare sui temi che la Scuola e l’Associazione Mondiale di Psicoanalisi hanno scelto di mettere al lavoro per i prossimi anni: “Il reale del sesso” e “La donna non esiste”.
Cartello darà spazio ai vostri elaborati!
Buona lettura e buone feste!
Adele Succetti
Delegata nazionale ai cartelli