Il 20 febbraio scorso, a Rimini, durante la Giornata Questione di Scuola, i lavori prodotti in cartello hanno interpretato la Scuola: la fretta (del lampo) e la contingenza dell’incontro, hanno infatti prodotto lavori leggeri, condivisi e precipitati. In risposta alla nostra provocazione al lavoro, molti testi sono stati inviati ma è stato possibile sceglierne solo sei. Gli altri testi troveranno comunque un luogo adeguato per essere pubblicati, affinchè non restino lettera morta.
In questo numero di Cartello, troverete i primi tre testi letti e discussi insieme, che sviluppano il tema Transfert di lavoro e transfert di Scuola e che meritano una lettura attenta, riga per riga.
Ilde Kantzas, a partire dal lasciato di sua madre Giuliana Kantzà, riflette sul nuovo amore che permette di scegliere la Scuola per far avanzare il discorso psicoanalitico. “Si può fare rapporto del lavoro di cartel. Si può fare lavoro di Scuola senza colla, rapidamente, in modo fulmineo”, però bisogna volerlo, vale a dire farne un atto di attraversamento (il Rubicone!) che punta alla Scuola Una.
Monica Vacca ci guida in un viaggio appassionante “dall’esperienza al discorso e ritorno”. Questo passare e ri-passare ci consente di “far esistere in atto il legame di Scuola in quanto riporta a una posizione analizzante in presa diretta con il reale”.
Alessandro Siciliano, a partire da una lettura attenta della Teoria di Torino sul soggetto della Scuola di Jacques-Alain Miller, suggerisce che la Scuola è il luogo della cura (di parola), è “lo strumento di obiezione” perché l’esperienza reinventata da Lacan diventi bene comune, bene cioè di cui si può ben-dire.
Vi invitiamo a creare cartelli e cartelli-lampo (della durata massima di 3 mesi), anche online, per lavorare sui temi scelti per il prossimo Convegno della SLP: “Interpretazioni esemplari che hanno avuto effetti”
Cartello darà spazio ai vostri elaborati!
Buona lettura!
Adele Succetti
Delegata nazionale ai cartelli