Florencia Medici
Da tempo ci interroghiamo sullo stato dei Cartelli nella nostra Scuola, sia per quanto riguarda la creazione dei nuovi, sia sulla produzione degli elaborati derivati da essi. I numeri sono in calo e le ragioni, da cercare una per una, possono essere in parte ricondotte a una mancanza di tempo da dedicare a questo tipo di dispositivo e al tipo di rapporto col sapere che lo stesso propone.
Per quale motivo il cartello non viene percepito come attraente?
Di fatto, ha delle peculiarità: si tratta di trovarsi stabilmente con altri, stanziare del tempo alla lettura o preparazione degli incontri, di prenderne parte ciascuno col proprio modo, per finire con un breve testo che dia testimonio del lavoro congiunto, da un punto di vista singolare.
Da una parte, un primo nemico del cartello potrebbe essere l’offerta illimitata di attività formative, nazionali e internazionali, tenute da remoto, rigorosamente in solitudine. Insieme a quest’esplosione di possibilità, notiamo come sia diminuita la capacità di attesa nella costruzione di un sapere, in quanto prodotto del Cartello. Quindi, l’isolamento e la fretta.
La particolarità del sapere emerso dal Cartello invece, porta il marchio della eterogeneità, della condivisione, della scintilla che scatta nel lavoro in comune. Assomiglia a un cantiere che mattone dopo mattone, dà forma a un’invenzione.
Già J.-A. Miller nel 2015, aveva previsto “il sapere è in tasca, non è più l’oggetto dell’Altro. In precedenza, il sapere era un oggetto che bisognava andare a cercare nel campo dell’Altro”1. Il Cartello permette la creazione di un sapere nuovo insieme ad altri, non in solitudine e, da altro canto, un sapere che prende forma lentamente, incontro dopo incontro.
Queste due variabili dicono della nostra contemporaneità, ma non per questo dobbiamo lasciarci trascinare dal nostro tempo. Il Cartello costituisce una scommessa, un desiderio di Scuola che si rinnova in ognuno dei Cartelli che viene dichiarato e che punta a un non-tutto tra soli scompagnati.
1 J.-A. Miller, In direzione dell’adolescenza, in Generazione DAD, a cura di I. D’elia, Pequod, 2022, Ancona, p. 31.