Cartelli della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi del Campo Freudiano
  • Il cartello
    • Cos’è il cartello?
    • Bacheca Cartelli
    • Dichiarare un Cartello
    • Cartelli in corso
    • Testi fondamentali
    • Bibliografia
  • Archivio newsletter
  • Contatti
  • Menu Menu
  • Facebook
  • Twitter

Uno più Uno più Uno più Uno e un Più-Uno

Pubblicato il 13 Dicembre 2019

Laurent Dupont1

Cosa distingue la produzione del cartello con il suo effetto di senso, dagli altri momenti di insegnamento? Perché Lacan lo mette al centro della sua Scuola?

Nei convegni, nelle giornate di studio, nei seminari, negli insegnamenti, c’è un effetto di massa. Effetto necessario, inevitabile, indirizzato al maggior numero che sostiene la psicoanalisi, la fa conoscere, risuonare, la diffonde, ma comunque effetto di massa. Se l’Uno se ne stacca, è nell’urna del proprio comprendonio personale, una parola, una frase, un momento viene a colpire il corpo, produce un effetto di senso. E se ne va via felice.

Il cartello si distingue profondamente per il fatto che sollecita “quanti verranno in questa Scuola si impegneranno a svolgere un lavoro sottoposto a un controllo interno ed esterno. In cambio viene loro garantito che non sarà tralasciato nulla affinché tutto ciò che faranno di valido abbia la risonanza che merita, e nel posto che converrà.”2 La specificità, quindi, è molteplice, all’effetto si sostituisce il lavoro, il compito, non senza effetto, ma soprattutto sostenendo la posta di ognuno. “L’esigenza etica, epistemologica, aletica, prassiologica, che Lacan fa intendere, si deve compiere attraverso un lavoro, il lavoro della Scuola, e tale lavoro passa attraverso il cartello – non attraverso il seminario, la conferenza, il corso.”3

Un’altra differenza rinvia al tempo, rispetto al seminario, alla conferenza, al corso, il cartello si realizza in un tempo lungo, un lavoro di due anni, anche se esistono cartelli folgoranti, ma è qualcos’altro. Il gruppo è ristretto: 4 persone al massimo, più una.

Cosa fa sì che 4 persone sia veramente diverso rispetto a 100 in una conferenza o più di 3.000 alle Giornate dell’École de la Cause Freudienne? Niente, assolutamente niente se i cartellizzanti sono nella posizione di ricevere dal Più-Uno l’insegnamento che si attendono dal Cartello. Sono allora in mezzo a tre altri presi nella massa, come in qualsiasi seminario.

Allora, dov’è la specificità? “Il più-uno del cartello, che è il leader funzionale di un gruppo minimo, non satura la domanda di carisma. Il più-uno è un leader, ma è un leader modesto, un leader povero. L’agalma che lo sostiene non è densa. Egli è investito debolmente.”4 Si chiede all’oratore di un seminario, di una conferenza, di un corso, in una giornata di studio … che ci metta il suo corpo, il suo godimento. C’è qualcosa di un più, un più di godere che si deve sentire, che si deve intendere per produrre un effetto sul pubblico. Per il Cartello, niente di tutto questo, il Più-Uno deve essere investito debolmente, produce un meno, una mancanza, una certa funzione del desiderio.

Ma, per questo, a cosa serve un Cartello, se non si tratta di ricevere il sapere dell’Altro Più-Uno, di esserne nutrito? Una lettura attenta dell’Atto di fondazione non dovrebbe lasciare alcun dubbio, è “un lavoro che «nel campo aperto da Freud restauri il vomere affilato della verità – che riconduca la prassi originale da lui istituita (…) a quel che al mondo le spetta – che con una critica assidua vi denunci le deviazioni e i compromessi…» (…) passa attraverso il cartello.”5 E Lacan aggiungeva: “Nessun progresso è da attendere, se non una messa a cielo aperto periodica dei risultati e delle crisi di lavoro”.6 Non è il progresso che deve essere atteso ma i risultati e delle crisi di lavoro. Così, la produzione del Cartello non è un sapere chiuso che girerebbe su di sé come una striscia di Moebius, è più modesto: dei risultati, delle crisi. In questo senso, il Cartello si avvicina alla passe, in quanto è a fondamento del lavoro della Scuola, come si dice anche analista della Scuola. “La passe, come il cartello, dal punto di vista istituzionale, è una macchina anti-didatti. La Scuola, con il suo cartello e con la sua passe, è un organismo che mira a strappare la psicoanalisi ai didatti.”7 Il cartello rinvia a una produzione singolare, è un lavoro che non è in molti (à plusieurs), il numero vi si conta con l’Uno, ognuno col proprio argomento, anche il Più-Uno, ognuno con la propria ricerca. Il numero serve per fare contrappunto, rinvio di palla, ping pong, ma non è né comunione né condivisione. Soltanto da questo spazio dell’Uno al lavoro della propria questione si possono reperire e si possono denunciare le deviazioni e i compromessi.8 Quindi è al rovescio del Più-Uno che il cartellizzante si impegna: ci mette il suo corpo per saperne qualcosa della sua questione, pratica passibile di tenerlo lontano da ciò che l’effetto di massa, nella sua sottomissione di fatto al discorso del padrone, lo espone alla deviazione e ai compromessi.

Il cartello resta un’esperienza, un’esperienza di corpo, ogni Uno ci va con la propria posta e ne esce sempre qualcosa la cui eco può farsi sentire molti anni dopo. Per il mio primo cartello avevo scelto come tema una frase del Seminario XI: “La rottura, la fessura, il tratto dell’apertura fa sorgere l’assenza – così come il grido non si profila su un fondo di silenzio ma, al contrario, lo fa sorgere come silenzio”.9

Molti anni dopo, mentre termino il mio lavoro di analista della Scuola, testimonio della parola come effrazione del silenzio, reinterpretando nell’après-coup, questa questione iniziale.


Note
↲1 Disponibile sul sito http://ecf-cartello.fr/2018/05/13/unplusun/
↲2 J. Lacan, “Atto di fondazione dell’Ecole freudienne de Paris”, 21 giugno 1964. Jacques Lacan vi presenta per la prima volta i principi del cartello.
↲3 J.-A. Miller, “Il cartello nel mondo”, disponibile su  https://cartello.slp-cf.it/cartelli/testi-fondamentali/il-cartello-nel-mondo/
↲4 Ibidem.
↲5 Ibidem.
↲6 J. Lacan, “D’écolage”, disponibile su https://cartello.slp-cf.it/sezione/cartelli/testi-fondamentali/
↲7 J.-A. Miller, “Il cartello nel mondo”, disponibile su  https://cartello.slp-cf.it/cartelli/testi-fondamentali/il-cartello-nel-mondo/
↲8 J.-A. Miller, “La Scuola a rovescio”, disponibile su https://cartello.slp-cf.it/cartelli/testi-fondamentali/la-scuola-a-rovescio/
↲9 J. Lacan, Il Seminario, Libro XI, I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi, Einaudi, Torino, 2003, p. 27.

Ultime Pubblicazioni

  • Editoriale #348 Gennaio 2023 - 16:54
  • Il non rapporto nel sapere di fine analisi8 Gennaio 2023 - 16:51
  • Tras_missione impossibile8 Gennaio 2023 - 16:45

Cerca

Seguici

© Copyright - Scuola Lacaniana di Psicoanalisi - P. IVA e C.F. 07295021005 | Privacy policy
Scorrere verso l’alto

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetta e chiudiImpostazioni Cookie e Privacy

Impostazioni Cookie e Privacy



Come usiamo i cookie

Potremmo richiedere che i cookie siano attivi sul tuo dispositivo. Utilizziamo i cookie per farci sapere quando visitate i nostri siti web, come interagite con noi, per arricchire la vostra esperienza utente e per personalizzare il vostro rapporto con il nostro sito web.

Clicca sulle diverse rubriche delle categorie per saperne di più. Puoi anche modificare alcune delle tue preferenze. Tieni presente che il blocco di alcuni tipi di cookie potrebbe influire sulla tua esperienza sui nostri siti Web e sui servizi che siamo in grado di offrire.

Cookie essenziali del sito Web

Questi cookie sono strettamente necessari per fornirvi i servizi disponibili attraverso il nostro sito web e per utilizzare alcune delle sue caratteristiche.

Poiché questi cookie sono strettamente necessari per fornire il sito web, rifiutarli avrà un impatto come il nostro sito funziona. È sempre possibile bloccare o eliminare i cookie cambiando le impostazioni del browser e bloccando forzatamente tutti i cookie di questo sito. Ma questo ti chiederà sempre di accettare/rifiutare i cookie quando rivisiti il nostro sito.

Rispettiamo pienamente se si desidera rifiutare i cookie, ma per evitare di chiedervi gentilmente più e più volte di permettere di memorizzare i cookie per questo. L’utente è libero di rinunciare in qualsiasi momento o optare per altri cookie per ottenere un’esperienza migliore. Se rifiuti i cookie, rimuoveremo tutti i cookie impostati nel nostro dominio.

Vi forniamo un elenco dei cookie memorizzati sul vostro computer nel nostro dominio in modo che possiate controllare cosa abbiamo memorizzato. Per motivi di sicurezza non siamo in grado di mostrare o modificare i cookie di altri domini. Puoi controllarli nelle impostazioni di sicurezza del tuo browser.

Altri servizi esterni

Utilizziamo anche diversi servizi esterni come Google Webfonts, Google Maps e fornitori esterni di video. Poiché questi fornitori possono raccogliere dati personali come il tuo indirizzo IP, ti permettiamo di bloccarli qui. Si prega di notare che questo potrebbe ridurre notevolmente la funzionalità e l’aspetto del nostro sito. Le modifiche avranno effetto una volta ricaricata la pagina.

Google Fonts:

Impostazioni Google di Enfold:

Cerca impostazioni:

Vimeo and Youtube video embeds:

Privacy Policy

Puoi leggere i nostri cookie e le nostre impostazioni sulla privacy in dettaglio nella nostra pagina sulla privacy.

Privacy policy
Accetta le impostazioniNascondi solo la notifica